Hai mai sentito parlare di copywriting persuasivo? Si definisce in questo modo una specifica tecnica di scrittura, particolarmente impiegata nell’ambito della Comunicazione Strategica e della Pubblicità, e finalizzata a creare testi, slogan, contenuti, articoli e frasi di particolare effetto, così da attrarre l’attenzione del lettore. In pratica, potremmo considerare il copywriting persuasivo come una sorta di “scrittura seduttiva”, ossia affascinante e avvincente.
Quella del copywriter, ossia lo specialista di testi, è una professione complessa che deve saper tenere conto dell’evoluzione del linguaggio e della percezione del lettore, adattandosi ad esse e comunicando in modo chiaro, efficace e sintetico messaggi e concetti anche molto articolati. Nel caso del copywriting persuasivo, la leva maggiormente sfruttata è quella legata all’emotività di chi legge: in pratica, si punta a creare un legame con l’utente e tale connessione dovrà essere basata sull’empatia.
Allo stesso tempo, questa particolare modalità di scrittura, ormai comunemente impiegata sul web, prevede anche di saper generare curiosità, ossia di stimolare l’internauta a continuare a leggere, invece che aprire una nuova scheda sul browser e dedicarsi a un’altra ricerca su Google.
Quali principi guidano il copywriting persuasivo?
Esistono una varietà di filosofie e approcci al copywriting persuasivo, e una delle più efficaci è quella messa a punto dallo psicologo americano Robert Cialdini, autore di un libro estremamente interessante intitolato “Le Armi della Persuasione”.
Ci si riferisce, in questo caso, ai cosiddetti sei principi (o regole) della persuasione. Vediamo insieme quali sono.
- Reciprocità: dal momento che le persone tendono a trattare gli altri nello stesso modo in cui vengono trattati, anche le aziende che utilizzano il copywriting persuasivo per raccontarsi dovranno seguire lo stesso principio. Un esempio tipico sono gli omaggi o le promozioni comunicate nel modo giusto, con l’obiettivo non soltanto di attrarre, ma anche di fidelizzare l’utente.
- Scarsità: sappiamo che è più facile percepire qualcosa di raro come di maggiore valore rispetto a qualcosa di comune. In questo senso, un buon copywriter sarà quindi in grado di comunicare l’esclusività di un brand, prodotto o servizio rispetto a quanto proposto dai competitor.
- Autorità: l’uomo tende a riconoscere più credibile una figura che percepisce come leader. Ecco quindi che il copywriting persuasivo sarà utile a comunicare la competenza e l’esperienza del marchio che racconta.
- Impegno e coerenza: l’essere umano è, per sua natura, più orientato a intraprendere volentieri azioni e attività che ha già svolto con successo in passato. In termini di vendite o di comunicazione, si applica il medesimo principio attraverso uno studio attento dei comportamenti e delle aspettative dei consumatori, sulle quali si tarerà poi la comunicazione.
- Consenso o prova sociale: le persone tendono a seguire la maggioranza, e solo difficilmente (o in minima parte) si discostano dalla norma. Proprio sulla base di questo principio, il copywriting persuasivo è una delle tecniche di marketing comunemente impiegate per “creare tendenze”.
- Simpatia o effetto alone: tendiamo a giudicare più persuasive le persone che riteniamo più attraenti, che inconsciamente associamo a valori come successo e positività. Come senza dubbio avrai già immaginato, è questa la ragione per cui la pubblicità tende a impiegare stereotipi per le diverse figure che presenta: il manager, la donna in carriera, il giovane universitario e via discorrendo. Anche dal punto di vista dei contenuti, il copywriting persuasivo opererà quindi in modo di generare due sensazioni nel lettore: desiderio e identificazione.
I sei principi che abbiamo appena illustrato ti aiutano a comprendere in quali e quanti modi uno strumento potente come il copywriting persuasivo può essere utile a raccontare la tua azienda, supportandoti nell’ampliamento del tuo target di pubblico o nel rafforzamento della tua immagine di brand.
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